“Adamo – il rosso della colpa”

Nella cultura ebraica la figura di Adamo è ricca di complessità, partendo proprio dal nome. Adamo nasce da ‘adam che indica il colore rosso; tratto distintivo della terra di cui è composto: «Il Signore Dio plasmò ha-’adam con la polvere dell’’adamah (terra)» (Genesi 2,7). Lo stesso nucleo linguistico ‘adam/adamah rimanda alla parola dam che vuol dire sangue, naturalmente rosso. Adamo pero non è soltanto materia, ‘par, ‘adamah, basar (polvere, creta e carne), ma e anche, e soprattutto, anima e respiro, nepeš. Lettura che porta ad una visione unitaria dell’uomo, opposti che sono le facce di una stessa medaglia.

Questo lavoro, partendo dalla figura simbolica di Adamo, vuole approfondire la natura dell’uomo all’interno della società contemporanea; che lo vede sempre più disunito rispetto alla sacra unione divina. In un periodo storico caratterizzato dal disfacimento dei rapporti umani, il corpo diventa una specie di altrove in cui abitare. La perdita di quel respiro primigenio spinge l’uomo ad occuparsi del suo corpo per dare nuova forma alla sua esistenza. In queste fotografie i  movimenti accentuati e duri, la voluta disarmonia, tratte dalla danza contemporanea, rappresentano la lotta intestina dell’uomo per trovare una propria espressività esistenziale, dispersa nei mille frammenti della sua identità.